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Tutti i i giorni, recandomi al lavoro, parcheggio l’automobile in una grande piazza poco distante dalla bottega. Nel tragitto a piedi cammino sotto un filare di alberi caducifoglie. D’inverno, quando sono spogli, mi muovo velocemente per combattere il freddo ed ora, in primavera, godo lentamente di questo tetto naturale che le foglie fitte e rigogliose mi offrono nei confronti del sole. C’è però un giorno della settimana, sia in inverno che d’estate, in cui la mia attenzione è distolta al caldo e al freddo e agli alberi. In questo giorno le mie narici godono di profumi intensi e fruttati ed i miei occhi si colmano di colori variopinti. Giallo, verde, rosso, arancione, marrone. Variegate forme danno corpo a frutta e verdure favolose e questo tratto di strada per una manciata d’ore diventa un mercato gremìto di persone. Contadini ed artigiani espongono le loro primizie e i cittadini scrupolosi si muovono abilmente da un banco all’altro cercando il prodotto che più li aggrada. Quindi un mercoledì qualunque, nel mio usuale percorso, incrocio un giovane ragazzo con un piccolo banco colmo di mieli.

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Riposti ordinatamente sul tavolo mieli di acacia, tiglio, tarassaco, melata, castagno e rododendro fanno capolino in mezzo a un mondo a colori fatto di frutta e verdura. Curioso da lontano questo banchetto goloso senza destare attenzione e mi incammino per iniziare la giornata lavorativa. Ebbene, per diversi mercoledì ho avuto questa reazione, mentre già solo alla vista dei mieli le mie papille gustative iniziavano una ipersalivazione io osservavo circospetto queste specialità alimentari e questo ragazzo che pressapoco poteva avere la mia età. Avrei potuto acquistare da subito uno dei suoi prodotti e gustarmelo magari a colazione il giorno dopo, ma dentro di me stava maturando qualcosa di più grande che non l’acquisto di un singolo vasetto di miele. Da pochi mesi avevo l’erboristeria ed i mieli a me proposti dalle aziende alimentari fino a quel momento erano si certificati biologici e qualitativamente validi, però a mio avviso erano in difetto per qualcosa… . Arriva un nuovo mercoledì, arriva un nuovo mercato e questa volta mi avvicino al banco. Prendo un vasetto di miele di rododendro in mano. Non ne avevo mai visto uno prima (e soprattutto mai assaporato!). Scambio di conversazioni tra me e l’apicoltore, e alla fine spiego a questo ragazzo il mio interesse verso un prodotto artigianale, nella fattispecie il suo, da poter vendere nella mia erboristeria. Ci mettiamo di comune accordo per provare una collaborazione e così… :<”Ma  come ti chiami tu?”><”Andrea“><”Piacere, Franco”>

Caro Andrea, posso dire oggi con gioia e passione che il progetto del Melograno sia iniziato proprio insieme a te, tanti anni fà. Me ne accorgo solo ora scrivendo queste righe. Fin da subito l’istinto mi ha mosso alla ricerca di prodotti artigianali, fatti con passione e fatica, prodotti a loro modo unici, vivi, influenzati dal buono e il cattivo tempo. Questi sono i sapori di un prodotto artigianale, di una specialità alimentare, i sapori della nostra terra.

La collaborazione tra la mia erboristeria e “l’apicoltura Andrea Diale” continua con successo da più di otto anni. Otto anni in cui due ragazzini sono cresciuti e timidamente si sono inseriti nel mercato fossanese. L’apicoltura Diale però non si è fermata qui. Proprio per le sue caratteristiche artigianali di qualità l’azienda è riuscita a far breccia in ambìti  mercati di nicchia. Ed ora si affaccia nella provincia “granda” come solida realtà. Il progetto del Melograno ne avvalora con forza la collaborazione, e augura un florido e continuo avvenire!

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